Privacy, Facebook monitora l'attività online degli utenti anche fuori dal sito



Nel testare un nuovo strumento diagnostico chiamato Abine DNT +, il team di Bussines Insider ha scoperto che Facebook ha più di 200 "trackers" ("inseguitori") che monitorano la loro attività di Internet. I trackers sono in forma di cookie, Javascript, pixel-beacons, e Iframe. Ad esempio, i cookie sono piccole porzioni di software delle pagine Web che identificano in forma anonima, ma comunque utile a segnalare il comportamento dei nostri interessi, utile per gli inserzionisti.

Facebook utilizza questi tipi di cookie per attivare i pulsanti "Like" su altri siti web. I critici chiamano questo spionaggio. Gli inserzionisti lo chiamano piuttosto targeting. E' così che gli inserzionisti utilizzano Facebook per capire le nostre attività. In una e-mail a Business Insider, Sarah Downey, privacy analyst di Abine ha spiegato perché gli utenti dovrebbero prestare maggiore attenzione ai trakers, e bloccarli.

Oltre a invadere la nostra privacy, queste richieste di tracciamento possono consumare grandi quantità di dati. E il trasferimento di grandi quantità di dati richiede tempo. In generale, maggiori sono le richieste di tracciamento su un sito web, più lentamente viene caricato il sito web. Ecco perché con DNT + si ottiene il 125% di navigazione rispetto alla velocità normale e con il 90% della larghezza di banda, rispetto a un browser senza DNT + e in secuzione.

Le tecnologie come i cookie, pixel tag ("pixel"), e il local storage, vengono utilizzate per fornire, proteggere e conoscere i prodotti, i servizi, e gli annunci, dentro e fuori Facebook. Il browser o dispositivo può consentire di bloccare queste tecnologie, ma si può non essere in grado di utilizzare alcune funzioni su Facebook se vengono bloccate. Non tutti i cookie vengono utilizzati per il monitoraggio o per altri scopi, come ad esempio quelli utilizzati per Facebook il pulsante "mi piace".

In termini di ciò che le "richieste" rappresentano, Facebook ha rifiutato di commentare, perché, a giudizio della società, le richieste non significano molto a meno che non si può vedere esattamente che cosa sono e come essi vengono utilizzati. L'intero sito di Facebook è gestito da JavaScript e altri tag simili che hanno una vasta gamma di scopi diversi da quelli del monitoraggio e nemmeno Facebook può rispondere ad un'accusa di monitoraggio visto che tali moduli rimandano all'esterno e il web stesso.

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