Poste in tilt: a lavoro tecnici Ibm e Hp, accolte richieste associazioni


Il guasto al server che dal 1° giugno sta mettendo in ginocchio Poste Italiane, sta provocando ancora non pochi disagi ai cittadini in fila per bollette e tasse in scadenza o per la pensione da ritirare da quasi una settimana. 

Ieri, nonostante le rassicurazioni dell’azienda che garantiva una ripresa normale del servizio, un nuovo black out ha gettato nel caos la maggior parte dei 14 mila uffici postali sul territorio nazionale. Inevitabili allora le polemiche sul disservizio, condannato dalle associazioni dei consumatori, come Codacons, Adoc e Federconsumatori che hanno ottenuto un tavolo di conciliazione per i risarcimenti, e dal Garante per le comunicazioni. 

"Non è accettabile il perdurare di tale incredibile disservizio - ha denunciato il commissario dell’Agcom, Gianluigi Magri - è necessario individuare le specifiche responsabilità. Nell’era della tecnologia simili episodi minano la credibilità di chi dovrebbe garantire il servizio pubblico". 

Poste italiane si è scusata, assicurando: "Siamo vicini alla completa normalità, tecnici italiani e statunitensi di Ibm e Hp stanno eseguendo test sulla regolare efficienza del sistema. Ieri gli uffici sono rimasti aperti dopo l’orario di chiusura garantendo nella media 6 milioni di prestazioni". L'azienda ha intanto accolto la richiesta delle associazioni dei consumatori di aprire un tavolo di conciliazione finalizzato a risarcire gli utenti danneggiati dai disagi informatici dei giorni scorsi. 

E comunque, per rimediare ai rallentamenti, anche oggi gli uffici postali sono stati aperti oltre il normale orario di chiusura, fornendo "un volume di servizi nella media delle attività abitualmente svolte": sono stati garantiti i servizi a tutti i clienti in attesa, garantendo così oltre 6 milioni di transazioni; sono state pagate più di 250 mila pensioni e sono state eseguite oltre 1,5 milioni di operazioni di pagamento di bollettini.

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